Alla fine dei solchi, il braccetto del giradischi si riposiziona sul primo brano. Ininterrottamente.
" ...Agosto. Che caldo, che fumo, che odore di brace. Non ci vuole molto a capire che è stata una strage. Non ci vuole a capire che niente, niente è cambiato da quel quarto piano in questura, da
quella finestra."
Il telefono squilla inutilmente. E' l'inizio di agosto e la maggior parte dei compagni sono in vacanza.
Le sedi dei partiti e delle altre organizzazioni sono chiuse.
Con un giro di telefonate, si riesce comunque a formare un gruppo consistente.
"...Si muore di caldo e di sudore. Si muore anche di guerra, non certo d'amore, si muore di bombe, si muore di stragi, più o meno di Stato..."
In piazza non c'è ancora nessuno, se non il caldo ed un silenzio assordante.
Dopo qualche minuto, all'ombra dei portici, i primi manifesti murali, scritti con il pennarelllo, prendono vita e denunciano la natura dell'ennesima strage.
Le autorità si rifiutano di interrompere la Festa del Sole e di dichiarare il lutto in città.
85 morti e centinaia di feriti non costituiscono evidentemente un motivo sufficiente per rimandare i festeggiamenti.
Arrivano notizie confuse ma riusciamo a sapere che tra le persone colpite c'è anche un ragazzo della vicina Terni. Solo in seguito, conosceremo il suo nome e la sua storia.
"...Si muore, si crolla , si esplode, si piange, si urla. Un treno è saltato.."
Questa volta non era stato un treno a saltare, ma la stazione di Bologna.
Nel primo pomeriggio, le sponde del fiume Velino sono gremite da migliaia di persone.
Tutti sanno. Non possono non sapere ma sono lì, a tifare per la "tinozza" del loro rione.
Ci sono anche quelli del PCI che ancora una volta ci spiegano perchè non si possa fare nulla.
" Bisogna saper valutare i rapporti di forza". Certo, bisogna ammettere che hanno più esperienza di noi. Nel rassegnarsi.
Il ponte sul fiume è affollatissimo. Da quella posizione privilegiata, è possibile seguire gran parte della gara sull'acqua. E' quasi impossibile passare ma alla fine qualcuno riesce a
raggiungere una posizione centrale.
Da una borsa esce qualcosa di chiaro che viene legato ad un gruppo di palloncini per bambini, comperati poco prima sul posto.
E' un attimo. I palloncini , tra l'applauso generale, s'innalzano verso il cielo ma non sono però parte della coreografia della festa. Ad una ventina di metri di altezza, sotto lo sguardo di
tutti, restano fermi a galleggiare nell'aria. Qualcosa trattiene la loro ascesa. E' uno striscione di carta lungo quasi cinque metri che ammutolisce l'intera città.
Qualcuno legge, sillabando ad alta voce, il contenuto del messaggio sospeso.
...4 agosto 1974. Italicus, 12 morti.
27 giugno 1980. Ustica, 81 morti.
2 agosto 1980. Bologna 85 morti.
QUANTE ALTRE ANCORA ?
Anche qui, ora, l'orologio si è fermato, nel silenzio più assoluto.
Silenzio per i morti.
Silenzio per la propria vergogna.
RICORDANDO IL GIOVANE TERNANO SERGIO SECCI, TRA LE VITTIME DELLA STRAGE.
Breve telefonata con Lidia, madre di Sergio.
Una breve intervista, dopo 25 anni dalla strage alla stazione di Bologna, a Lidia Secci, madre del giovane ternano, tra le vittime di quell'orrendo attentato, a soli 24 anni. L'intervista è avvenuta a ridosso di partecipate iniziative con cui la città umbra ha voluto ricordare Sergio Secci, giovane intellettuale ternano, molto impegnato sul piano culturale, sociale, politico. Torquato, Il papà di Sergio, è stato fino alla sua morte, avvenuta nel 1996, presidente dell'Associazione Vittime della Strage di Bologna, sempre affiancato in questa sua ricerca di verità e giustizia, dalla sua compagna di vita. Anche Lidia Secci è venuta a mancare nel marzo 2020. E' con infinita emozione che riproponiamo questa intervista, non finendo mai di sostenere i familiari delle vittime delle stragi avvenute in Italia, spesso impunite. Durante la breve telefonata, si fa cenno ad una canzone di Lucilla Galeazzi, ''canzone per Sergio'', dedicata al suo amico e presente in rete. La proponiamo in questa pagina per l'ascolto.
Lucilla Galeazzi : "Canzone per Sergio", dedicata al suo amico Stefano Secci, giovane ternano morto in seguito alla strage di Bologna.
Sergio Secci.nel ricordo di Umberto Eco-