La prima vera esperienza radiofonica, iniziò nell'ormai lontano 1979.
Radio Càntaro, e non Cantàro, prendeva il nome da un rio che attraversa la cittadina di Rieti. E' un ruscello sotterraneo, a tratti in superficie, che bene esprime la condizione della cultura
giovanile dell'epoca.
L'emittente va inserita a tutti gli effetti tra le "radio di movimento" e costituì nell'ambito dell'etere locale, un elemento importante di controcultura e controinformazione.
E' da qui che il sound dei primi gruppi punks, del reggae e poi della new age, raggiunse l'orecchio sensibile di migliaia di giovani reatini.
Tra i concerti organizzati da Radio Cantaro ci fu quello dei "Gang".
Allora la band dei fratelli Severini era ancora "anglofona" e veniva definita come "la versione italiana" del gruppo The Clash.
Radio Cantaro non fu solo musica.
Oltre al rock e ai cantautori più "impegnati", era possibile ascoltare programmi di approfondimento ed una rassegna stampa di quotidiani che poteva durare anche delle ore.
Gli ascoltatori partecipavano tramite la diretta telefonica, esprimendo le proprie opinioni ma anche contribuendo attivamente al finanziamento dell'emittente.
Mai spot turbò il palinsesto di Radio Cantaro che si finanziava completamente grazie agli ascoltatori, speakers e collaboratori.
L'esperienza che coinvolse centinaia di giovani, proprio per ciò che esprimeva, fu brutalmente interrotta da un blitz di alcuni appartenenti alla cooperativa fondativa, membri di una formazione
politica (MLS) poi confluita nel Pdup.
L'azione, brutale quanto inopportuna creò, non solo a livello locale, scandalo, risentimento e proteste. Fu forse l'unico caso di emittente in Italia ad essere stata chiusa da un blitz di natura
stalinista.
Era il 15 di marzo del 1981. Finì tutto con quell'irruzione?
Non era che l'inizio di un'altra storia.....
Le esperienze di Radio Cantaro e di Radio Kampo Urbano sono state anche oggetto di studio per la realizzazione di una tesina universitaria. Alla presentazione dell'elaborato, è seguito un incontro molto interessante con gli studenti di sociologia della Sapienza di Roma, artefici di un lavoro molto attento su alcune emittenti di movimento del Lazio . Un particolare ringraziamento a Iole, autrice dell'elaborato, alla professoressa Merolla e a tutti gli studenti e le studentesse del corso.
Questa è l'unica fotografia che ricordi l'esperienza più viva di Radio Cantaro ma è anche quella più simbolica. Fu scattata dopo la chiusura forzata dell'emittente di via Nuova. Quella finestra chiusa decretò la fine politica degli ideatori del bltz stalinista e la nascita di un nuovo percorso più radicale e cosciente che ancora oggi è parte integrante e fondante del fiume carsico che mai ha smesso di scorrere nella città di Rieti.